Unioni gay: come va la situazione in Italia? Non bene, da un lato abbiamo istituzioni medievali e dall’altro cittadini poco tolleranti. Senza fare di tutta l’erba un fascio vediamo cos’è accaduto.
Unioni gay: il no del sindaco di Prevalle
A Prevalle, paese nel Bresciano, il sindaco, Amilcare Ziglioli, ha dichiarato che non celebrerà unioni omosessuali.
E’ stato precisato che non si tratta di omofobia ma del fatto che l’amministrazione è dichiaratamente “no gender”. Un’informazione risaputa visto che il sindaco lo aveva fatto scrivere sui pannelli luminosi lungo le vie del paese e a luglio aveva inoltre inaugurato anche lo sportello anti gender, gestito da un’insegnante locale perché “certe teorie non devono entrare nelle scuole” a detta sua.
C’è un ma, gli sposi che avevano fatto richiesta si sposeranno lo stesso per intercessione si un assessore. Il sindaco ha così commentato: “La mia cultura e la mia posizione non sono in linea con queste celebrazioni, ma la legge ci chiede questo e quindi qualcuno celebrerà. Io però avrei detto no La celebrazione però ci sarà. Nella stessa sala dove si fanno i matrimoni normali”.
Unioni gay: insulti dopo le nozze
Prima unione civile di una coppia gay ad Ascoli Piceno che non ha avuto proprio un lieto fine. Dopo il rito, che si è svolto a Palazzo dei Capitani, gli sposi si sono recati in un bar della piazza dove sarebbero stati derisi ed insultati da alcuni avventori.
Una donna ha raccontato che gli sposi dopo la funzione si sono recati al bar con gli invitati e sono stati pesantemente insultati da alcuni uomini presenti nel bar, in particolare da un cinquantenne. La donna lo ha indicato ai carabinieri che sono intervenuti sul luogo.
Essendo il reato di ingiuria depenalizzato, contro di lui la coppia potrà procedere eventualmente solo in sede civile chiedendo un risarcimento danni.