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lunedì, 19 Maggio,2025
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Un fenomeno di massa positivo: Storie della buonanotte per bambine ribelli

Il libro Storie della buonanotte per bambine ribelli è una raccolta di ritratti di donna scritta ed ideata da Elena Favilli e Francesca Cavallo.

Le autrici hanno prima raccolto i soldi tramite crowdfunding e poi realizzato il loro progetto: i finanziamenti ricevuti sono stati davvero altissimi, tanto da rendere Storie della buonanotte per bambine ribelli un caso senza precedenti nella letteratura di genere (e suscitando, soltanto allora, l’interesse di Mondadori che ne ha curato l’edizione italiana).

Il proposito è quello di regalare alle bambine (e ai bambini) degli esempi differenti in cui potersi identificare. Storie di donne reali che non vissero per sempre felici e contente ma hanno saputo lottare per inseguire i loro sogni.

La riflessione fatta dalle autrici è semplice: nella maggior parte delle fiabe (e dei classici della letteratura per ragazzi e bambini),  i personaggi femminili sono esempi deleteri. Elena Favilli e Francesca Cavallo hanno constato come spesso la finzione letteraria femminile fosse solo un contorno: talvolta completamente muto e poco rilevante.

La mancanza di eroine in cui identificarsi sarebbe, fra gli altri, uno dei motivi per cui le bambine risultano generalmente più insicure rispetto ai coetanei dell’altro sesso.

Per promuovere l’uscita del libro son stati realizzati diversi video, uno dei più interessanti vede due ragazze realizzare una sorta di esperimento sociale. Le due, poste di fronte ad una libreria colma di libri per bambini, cominciano a togliere determinati romanzi seguendo delle indicazioni mirate (prima tutte le storie in cui non vi sono donne, poi tutte quelle in cui i personaggi femminili non parlano,…). Il risultato finale è una libreria praticamente vuota.

Inizialmente ho storto il naso, perché mi sembrava un esperimento un po’ falsato o comunque facilmente falsabile (anche se ero d’accordo col fine, e consapevole della veridicità di questo).  Si parte da una base (una libreria con romanzi per bambini)  che potrebbe esser stata riempita di qualsiasi cosa. I risultati potrebbero essere completamente differenti a dipendenza del ventaglio indagato.

Inoltre, video virali e pubblicità massice via web mi fanno sempre dubitare della qualità del prodotto. Il mio timore era che Storie della buona notte per bambine ribelli, avesse motivazioni di fondo più legate al marketing che alla parità di genere.

PERCHE STORIE DELLA BUONANOTTE PER BAMBINE RIBELLI E UN LIBRO NECESSARIO.

Le storie raccolte sono tante e brevi. Di ogni profilo viene scelto principalmente un dettaglio fondamentale, una sfumatura presente nell’animo della protagonista da raccontare. La costruzione è così voluta (credo) affinché peculiarità di personaggi differenti arrivino a formarne una più grande ed astratta: la donna.

I toni usati nei video pubblicitari sono carichi di pathos, non davvero sensazionalistici (perché quanto espresso è oggettivo) ma comunque mirati a suscitare una forte empatia nelle persone a cui si rivolgono. Un po’ pubblicità della Dove ma con fini, intenti, nonché effetti, più alti. Marketing fatto bene ed utilizzato per uno scopo migliore del vendere sapone solito.

Il libro è un buon prodotto: è scritto ed illustrato bene oltre ad essere utile e importante. Seguendo un po’ le interviste e i lavori passati delle due autrici, personalmente, mi sono convinta della bontà delle loro intenzioni, e, soprattutto, che di queste non dovrebbe importarmi quando il risultato è positivo. E questo è decisamente il caso.

Io l’esperimento sociale di cui sopra ho provato a farlo nella mia libreria, (c’è da dire che vi rimane un numero di libri dedicati ai ragazzi piuttosto esiguo), ed è rimasta soltanto “La Bussola D’Oro” di Philip Pullman.

Ho riflettutto su quanto io abbia amato quella saga e credo che, in parte, senza rendermene conto, fosse perché la protagonista era una ragazzina un po’ come me: mi ci potevo identificare, e infatti ho desiderato a lungo (davvero a lungo) avere un daimon.

Il fatto che Storie della buonanotte per bambine ribelli sia diventato un fenomeno di massa è poi un indice positivo: un segnale che i bambini di oggi cresceranno avendo modelli di riferimento più variegati rispetto a quelli del passato. Magari, pian piano, vedere una bambina giocare a “Marie Curie” parrà normale tanto quanto vederla giocare a stirare.

Magari. Pian piano.

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