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lunedì, 19 Maggio,2025
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Attacco alla sede di Save the Children in Afghanistan, 3 morti

Terminato il durissimo attacco alla sede di Save the Children in Afghanistan con tre morti e 24 feriti. L’Organizzazione sospende le attività nel Paese.

Un kamikaze si è fatto esplodere all’interno di una vettura piena di esplosivo all’entrata della ONG a Jalalabad. Poi l’irruzione di uomini armati. L’Isis rivendica l’attacco. I testimoni raccontano un grande boato e scene di panico nei luoghi intorno alla sede di Save the Children.

L’attacco è stato rivendicato dal sedicente Stato Islamico. Sembra che nel mirino ci fossero “organizzazioni britanniche e svedesi”.

L’ONG SAVE THE CHILDREN ha interrotto le attività e i programmi momentaneamente sospesi.

“Siamo devastati dalla notizia che il nostro ufficio Save the Children a Jalalabad, in Afghanistan, sia stato attaccato. Le nostre principali preoccupazioni sono la salvezza e la sicurezza del nostro personale. Stiamo aspettando ulteriori informazioni dal nostro team, al momento non possiamo commentare oltre”, hanno dichiarato durante l’attacco dall’organizzazione, che ha annunciato la sospensione delle sue attività in Afghanistan: “Tutti i nostri programmi in Afghanistan sono stati temporaneamente sospesi e i nostri uffici chiusi”, ha affermato un portavoce e la conferma è arrivata dall’account Twitter dell’organizzazione

LE TESTIMONIANZE
Mohammad Amin, che si trovava all’interno del complesso quando gli aggressori hanno fatto irruzione, ha raccontato all’agenzia AFP dal suo letto d’ospedale di aver sentito “un grande boato”. “Siamo corsi al riparo e ho visto un uomo armato colpire il cancello principale con un lanciarazzi ed entrare nel complesso. Sono fuggito saltando fuori dalla finestra “, ha raccontato ancora Amin. Nelle immediate vicinanze della zona teatro dell’attaco ci sono uffici governativi e altre ong, il che rende possibile che che Save the Children non fosse l’obiettivo?

LAURA BOLDRINI, PRESIDENTE DELLA CAMERA SCRIVE SU TWITTER

Vicinanza e solidarietà a Save the Children per il terribile attentato nella sede di Jalalabad in Afghanistan.
L’attacco rappresenta una grave violazione del diritto umanitario internazionale ai danni di una Ong che aiuta in tutto il mondo giovani in difficoltà”.

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