Leon è un bambino di 9 anni, potrebbe sembrare un bambino normale come tanti ma no, non lo è; non perché lui sia malato o altro, piuttosto perché lui è un bambino nero che vive nell’Inghilterra del 1980. La sua mamma Carol è bianca e da poco ha dato alla luce il fratellino di Leon, il piccolo Jake che però è bianco. Carol, la mamma di Leon, è una ragazza madre di due bambini, avuti con due uomini diversi, molto fragile e volubile e dopo il secondo parto si ritrova da sola e senza soldi; questo l’ha portata a cadere in una profonda depressione che non le permette di prendersi cura dei suoi bambini.
E’ Leon a prendersi cura del suo fratellino Jake, lo lava, lo cambia, gli prepara da mangiare nel tentativo disperato di occultare i disturbi della giovane madre.
La fame si fa sentire anche per Leon, così chiede aiuto ad una vicina che non può far altro se non chiamare gli assistenti sociali che trasferiscono i fratellini in una casa famiglia in attesa di essere adottati.
Ma il colore della pelle, nell’Inghilterra dei primi anni ’80 risulta ancora essere motivo di discriminazione: infatti dopo poco tempo il fratellino Jake riceve una richiesta di adozione da una famiglia bianca, mentre per il piccolo Leon pare non esserci posto. Così i due fratelli sono costretti a separarsi e Leon in questo vede un profondo tradimento da parte del mondo degli adulti, che sembrano non volerlo ascoltare e non volerlo aiutare in nessun modo. Leon decide così di attuare un piano tutto suo per riunire la famiglia: vuole raccogliere abbastanza soldi per poter andare a recuperare il suo fratellino Jake prima e la madre Carol.
Tutta la storia viene narrata attraverso gli occhi del piccolo protagonista Leon. Attraverso uno sguardo ingenuo come può essere quello di un bambino, vengono affrontati temi importanti come le divisioni sociali e il colore della pelle che nell’Inghilterra di quegli anni fa la differenza.
Un romanzo che parla di famiglia, cosa significa averla, perderla ma anche trovarla dove meno ci si aspetti.