Lo sport ha sempre avuto un ruolo estremamente importante nella lotta al razzismo e, in questo articolo ho voluto raccogliere i 3 eventi più importanti di tutta la storia che con il tempo sono diventati dei veri e propri simboli. Per non fare un torto a nessuno ho deciso di elencarli in ordine cronologico.
Le Olimpiadi del 1936 a Berlino
L’evento è stato rispolverato dal recente film “Race – Il colore della vittoria” ed è uno degli eventi più importanti, nel mondo dello sport, alla vigilia della seconda guerra mondiale. Hitler aveva organizzato queste Olimpiadi come cassa di risonanza per la propaganda della Germania e della razza ariana, peccato che non aveva previsto l’arrivo di Jassie Owens.
Quest’atleta statunitense di colore è riuscito a vincere ben 4 medaglie d’oro ed è diventato il simbolo di come la teoria portata avanti dal Fuhrer tedesco, quella della superiorità della razza ariana, fosse completamente infondata.
Dopo aver vinto i 100 metri, i 200 metri e il alto in lungo, Jessie Owens si era detto disponibile a lasciare spazio alle riserve visto che lui aveva già ottenuto i suoi successi, la federazione però lo costrinse a gareggiare anche nella staffetta 4×100 dove vinse la sua quarta medaglia d’oro.
Olimpiadi del 1968 a Città del Messico
Ancora un’altro evento che ha avuto luogo alle Olimpiadi (d’altronde nell’antica Grecia avevano il potere di interrompere addirittura una guerra), quello a cui il mondo ha assistito durante la premiazione dei 200 metri.
Tommie Smith, dopo aver vinto e fatto registrare il primato mondiale di 19,83 secondi (battuto solo 11 anni dopo da Pietro Mennea), insieme al terzo classificato Jhon Carlos, si è presentato sul podio scalzo, con una sciarpa nera e una calza nera sul pugno alzato al cielo.
Inutile dire che la foto ha fatto il giro del mondo ma, anche qui gli aneddoti non mancano, perché sembra che Carlos avesse dimenticato il suo guanto in viaggio e, dopo il suggerimento dell’australiano Peter Norman arrivato secondo, ha preso in prestito quello del vincitore.
Oggi consideriamo quell’immagine come un simbolo di giustizia e lotta contro la segregazione razziale, ma a quel tempo i 2 atleti sono stati fortemente criticati soprattutto al rientro negli Stati Uniti quando hanno ricevuto addirittura minacce di morte. Hanno dovuto aspettare fino al 2008 per ricevere Artur Ashe agli Espy Awards come riconoscimento per il gesto di protesta più forte della storia in ambito sportivo.
Mondiali di Rugby del 1995
Come per le Olimpiadi a Berlino, anche i mondiali di Rugby organizzati in Sud Africa hanno avuto il loro ruolo nel cinema, grazie al film “Invictus”. In quegli anni Nelson Mandela era appena uscito di prigione ed era stato eletto presidente di un Paese che era sull’orlo di una guerra civile.
I neri infatti dopo anni di segregazione razziale dovuta all’apartheid erano assetati di vendetta e le sfide che Mandela dovette affrontare furono enormi. In ogni caso il presidente del Sud Africa riuscì lo stesso a far incontrare 2 popolazioni tenute divise per decenni e, l’apice del suo successo fu toccato con i mondiali di Rugby del 1995 (sport molto popolare nel Paese).
Il presidente sapeva aveva capito da tempo l’importanza dello sport, ha quindi fatto leva su questo evento che si è concluso con la vittoria in finale degli Sprinboks contro i più quotati All Blacks. Gli spettatori hanno assistito ad un evento storico, non solo sportivo ma anche e soprattutto culturale che è diventato simbolo della riunificazione del Sud Africa.
E tu hai in mente sono altri eventi sportivi che hanno avuto un ruolo chiave nella lotta contro il razzismo? Spero di leggere una tua risposta fra i commenti.