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lunedì, 19 Maggio,2025
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Combattere il bullismo con la prevenzione

Combattere il bullismo è una priorità da portare continuamente al centro dell’attenzione di adulti e ragazzi, perché solo con un’attenta consapevolezza e conoscenza del problema è possibile fare qualcosa per prevenirlo ed eliminarlo.

La strategia migliore è proprio la prevenzione, ovvero, riuscire a individuare in tempo quei segnali che possono portare a una situazione di bullismo, alla sua base c’è una promozione di un clima sociale e culturale in grado di scoraggiare qualsiasi comportamento di prepotenza e prevaricazione sugli altri.

I bambini vivono continuamente in ambienti dove hanno relazioni sociali, in primis la scuola, un luogo di aggregazione e di condivisione, nonché di educazione e cultura, che ha la responsabilità di farsi portavoce di tutti quei valori che possono aiutare a prevenire il bullismo.

È possibile fare prevenzione insegnando l’apertura alla diversità, il rispetto degli altri, insegnare a risolvere i problemi invece che negarli, spiegare l’importanza del rispetto delle regole in una convivenza.

Bullismo: riconoscere e intervenire sul problema

Riuscire a riconoscere il bullismo non è sempre facile, genitori e insegnanti devono osservare e ascoltare i propri ragazzi e captare quei segnali che possono far pensare che stiano vivendo una situazione potenzialmente pericolosa.

Una volta individuati i casi di bullismo, sono la scuola e la famiglia a dover intervenire, cercando di non far passare troppo tempo. La comunicazione tra insegnanti e genitori è fondamentale, in modo che si possa attuare un intervento condiviso e coerente da entrambe le parti.

Questo vuol dire che se un genitore sospetta che il proprio figlio è vittima di bullismo, deve comunicarlo agli insegnanti e confrontarsi con loro sulla possibile problematica. Stessa cosa se è un insegnante ad accorgersi di atti di bullismo, in quel caso deve subito convocare i genitori della vittima e del bullo, per capire insieme il modo migliore per intervenire e porre fine alla problematica.

Alcuni consigli utili per ragazzi, adulti, genitori e insegnanti

Se sei un ragazzo e sei vittima di bullismo ma non sei in grado di reagire alle prepotenze subite, segui questi consigli: non provare vergogna, non è colpa tua; chiedere aiuto non vuol dire fare la spia o essere debole, ma è un passo per risolvere il problema; parla con gli adulti e chiedi aiuto; racconta agli insegnanti cosa accade, fatti aiutare da un compagno se non riesci da solo; parla con la tua famiglia; non isolarti, altri ragazzi possono vivere la tua stessa situazione, non sei solo.

Un adulto ha la responsabilità di educare i ragazzi così come la scuola, insegnanti e genitori devono imparare a riconoscere i primi segnali di bullismo, devono fermare le prepotenze e supportare le vittime. Il monitoraggio deve avvenire nel tempo, non serve intervenire saltuariamente sul problema per estinguerlo. Gli adulti sono dei modelli per bambini e ragazzi, fornire buoni esempi e strumenti utili per avere relazioni con gli altri più essere positivo.

Se siete dei genitori prestate molta attenzione e seguite questi consigli: fare attenzione ai segnali di malessere di vostro figlio; promuovete comportamenti positivi in famiglia; attuati modelli educativi basati su ascolto, accettazione, collaborazione e rispetto dell’altro; create un clima dove i figli si sentono liberi di parlare di tutto; trovate insieme ai figli strategie che possano portare ad affrontare facilmente i problemi; stimolate i ragazzi ad intraprendere nuove attività che possano aumentare la loro autostima; parlate con gli insegnanti.

Se siete degli insegnanti, abbiate la consapevolezza che siete responsabili dell’educazione e della sicurezza dei vostri alunni, siate attenti ai problemi e ai segnali che possano far pensare ad atti di bullismo.

Oltre alle vittime, considerate anche i bulli anche come persone da aiutare e non solo fermare. Inoltre: fate capire ai ragazzi che è importante affrontare il bullismo creando un clima di fiducia e ascolto; analizzate i bisogni e monitorate frequentemente il fenomeno; invitate i ragazzi a chiedere aiuto, cercando di fargli capire che non è un atto di debolezza ma un modo di fermare il bullo; fate promozione di una politica scolastica antibullismo in collaborazione con preside e altri colleghi; promuovete valori come la solidarietà e la collaborazione; trovate soluzioni insieme ai ragazzi al problema coinvolgendoli attivamente; valorizzate il dialogo tra scuola e famiglia, cercando di realizzare una collaborazione educativa coerente insieme ai genitori dei ragazzi.

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