La strada in salita di Alfonsina, prima donna a partecipare al Giro d’Italia
Una delle storie più affascinanti nel mondo del ciclismo è quella di Alfonsina Strada.
Alfonsina Morini, nasce nel 1891 in una famiglia di braccianti analfabeti. La prima bicicletta arrivò in casa nel 1901 portata da suo padre.Fu così che Alfonsina scoprì una vera passione che la accompagnerà per tutta la vita.
Non appena si sposò, come regalo di nozze, chiese e ottenne una bicicletta. Luigi Strada, suo marito, fu il suo primo sostenitore e manager.
Nel 1924 partecipa al Giro d’Italia con un escamotage, il suo nome appariva sulla Gazzetta dello Sport come Alfonsin Strada di Milano, il resto del Carlino invece la nomina Alofonsino.
La A, finale del suo nome, era (ed ancora è) un gran problema.
Da questo spunto nasce il titolo dello spettacolo Finisce per A di Eugenio Sideri con la talentuosa Patrizia Bollini.
Spettacolo emozionante, intenso così come la vita della protagonista.
Alfonsina pedala, pedala veloce sulla sua bicicletta.
Poco importa se i capelli non sono lunghi e vaporosi ma corti, “alla maschietto”…
Poco importa se le gambe non sono lisce e snelle, ma tozze e muscolose…
Poco importa se tutti la prendono per “matta”…
Poco importa se viene vista come un fenomeno da baraccone…
Lei corre, sulla sua bicicletta, e pedala pedala pedala.
Facile a dirsi, oggi, di una donna che corre in bicicletta, ma meno facile 92 anni fa, precisamente nel 1924, quando Alfonsina Morini, maritata Strada, si iscrive e partecipa al Giro d’Italia. Prima ed unica donna a farlo, in quel tempo. Uno scandalo, per quella “corriditrice” che tutti credevano volesse sfidare gli uomini, ‘i maschi’. Ma Alfonsina voleva solo volare sulle ruote, correre nel vento, arrampicarsi per le montagne. E “il diavolo in gonnella” lo fece. Per tutta la vita, perché per tutta la vita la sua grande passione per le due ruote continuò.
Il prossimo 9 settembre sarà possibile vedere lo spettacolo all’interno del Festival Bici alla Ribalta, Piove di Sacco (Padova)